Da quando venne istituito la “cassa del Mezzogiorno” , con legge 10 agosto 1950 nº 646, come ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico allo scopo di predisporre programmi, finanziamenti ed esecuzione di opere straordinarie dirette al progresso economico e sociale dell’Italia meridionale, i governi si sono sempre confrontati su questa problematica dello sviluppo del sud dove le risorse ad esse destinate si sono sempre perse per strada.

Diciamo pure che il sud (i cittadini) non ha una visione di ciò che è lo Stato, nel senso che: si crede che lo stato sono quei deputati e senatori eletti da loro stessi e non i 60 milioni di italiani.

Diciamo anche che questo modo di pensare è dovuto anche dal comportamento di politici locali tramite favoritismi in tutti i settori ed era prevedibile sin dall’inizio che la grande bomba economica sarebbe esplosa in mano a qualsiasi governo perché il vero problema non è il sud ma la politica ed i politici ITALIANI tutti con i loro stipendi e benefit, insieme a tanti italiani nullafacenti ed i non produttivi come gli accordi dei Patti Lateranensi e tanti altri settori non produttivi.

Una macro economia da rivedere nella sua complessità azzerando le risorse e spese facendo partecipe i cittadini e mirando ad una uguaglianza sociale iniziando proprio da chi governa……

Per concludere si dice che: Il pesce marcio si vede dalla testa; Sotto un buon maestro esce un buon discepolo ovvero : se il Cittadino ruba o Evade i politici hanno già rubato ed evaso.

La Redazione.

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