Tradizione, identità e passione: il viaggio nel vino di Dino Limiti

Introduzione

Marino, cuore pulsante dei Castelli Romani, non è solo sinonimo di bellezza paesaggistica e di storia, ma anche di vino.
Un vino che nasce da terre vulcaniche ricche di minerali e memoria, capace di far conoscere questo borgo in tutto il mondo.
A portare avanti questa eredità è Dino Limiti, viticoltore che ha raccolto con passione e coraggio il testimone lasciatogli dal padre.

Oggi la sua azienda vitivinicola non è soltanto una realtà locale, ma un ambasciatore dell’eccellenza enologica italiana.

Intervista a Dino Limiti

«La vigna non è solo terra, è un pezzo di vita»

Dino, suo padre le ha trasmesso questa eredità preziosa: cosa significa oggi per lei portare avanti la tradizione di famiglia?
Per me significa onorare le sue radici e il suo lavoro. Mio padre mi ha insegnato che la vigna non è solo terra, ma un pezzo di vita: la dedizione, la pazienza e il rispetto per i ritmi della natura. Portare avanti la sua eredità è un dovere, ma anche un orgoglio.

Il dono del terreno vulcanico

Il terreno vulcanico dei Castelli Romani è un dono raro: come influisce sul carattere dei suoi vini?

Il terreno vulcanico dona una ricchezza minerale che si percepisce subito al palato. I vini hanno freschezza, struttura e complessità. Sono vini che parlano del territorio e che portano nel bicchiere l’anima di queste colline.

Vini che viaggiano nel mondo

I suoi vini viaggiano ormai oltre l’Italia: qual è la soddisfazione più grande nel vederli stappati in altri Paesi?

È emozionante. Sapere che una bottiglia prodotta qui a Marino arrivi a tavole lontane è un riconoscimento al lavoro quotidiano. È come se un pezzo del nostro territorio viaggiasse nel mondo, raccontando chi siamo.

La magia della Sagra dell’Uva

Quest’anno la Sagra dell’Uva celebra il suo centenario ed è famosa in tutto il mondo per le fontane che danno vino: quanto è importante per la sua azienda essere legata a questa tradizione unica?

È fondamentale. La Sagra è un evento che unisce storia, cultura e comunità. Per noi viticoltori è anche un momento di orgoglio: è la celebrazione di un’identità che non si perde. Vedere le fontane zampillare vino è un simbolo che emoziona sempre, anche chi come me lo ha visto tante volte.

Tradizione & Innovazione

Qual è il suo equilibrio vincente per guardare al futuro del vino?

Bisogna custodire il sapere antico, ma al tempo stesso aprirsi alle tecnologie che aiutano a migliorare qualità e sostenibilità. Noi puntiamo su tecniche moderne in cantina e in vigna, senza mai tradire l’anima del vino che produciamo.

Una cantina, tre anime

Se dovesse scegliere una sola bottiglia per raccontare chi è Dino Limiti, quale sarebbe?

• CAMPO FATTORE – Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio

Il vino con cui siamo nati, simbolo della nostra identità.

COLLE DEL TURCHETTO – Merlot e Cabernet Franc

Un taglio elegante che, dal 2000, ci regala premi e riconoscimenti.

È il vino che ci ha aperto le porte di nuove soddisfazioni.

• COSTA ROTONDA – Sauvignon

Il mio preferito. Un vino delicatissimo, difficile da produrre e da gestire: basta poco, nella vinificazione o nell’affinamento, per perdere i caratteri tipici del vitigno.

«Per me il Costa Rotonda Sauvignon è una sfida continua. È il vino che più di ogni altro mi mette alla prova come produttore.»

Riconoscimenti recenti

📍 XXIII Concorso Enologico Internazionale Città del Vino 2025 – Siena

• Campo Fattore 2023 – Medaglia d’Oro (Premio Speciale Vini Vulcanici)

• Colle del Turchetto 2022 – Medaglia d’Argento

📍 The Wine Hunter Award 2025 – Merano

• Campo Fattore 2023 – Award Rosso

• Costa Rotonda 2023 – Award Rosso

Il Metodo Limiti: tre fasi fondamentali

  1. La produzione dell’uva nel vigneto

Un anno di lavoro in vigna e le condizioni climatiche avverse possono rovinare tutto il lavoro. Quando la stagione è favorevole, l’obiettivo è portare in cantina uve integre, senza rovinare la perfezione dei grappoli.

  1. Vinificazione, maturazione e affinamento

Qui ogni dettaglio è decisivo: una scelta sbagliata può compromettere mesi di lavoro.

  1. La cura dei dettagli

È la fase trasversale che accompagna tutte le altre. La qualità nasce dall’attenzione minuziosa solo così si puo’ produrre un vino di eccellenza che emoziona.

«Fare vino non è mai facile. È un mestiere di dedizione, sensibilità e rispetto. Basta un errore minimo per rovinare ciò che la natura e il tempo ci hanno regalato.»

A cura di: Lorena Fantauzzi  —–

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